Ezechiele – Capitolo 45

[1] Quando voi spartirete a sorte la terra, in eredità, preleverete dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra, lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà santa per tutta la sua estensione. [2] Di essa sarà per il santuario un quadrato di cinquecento cubiti per cinquecento, con una zona libera all’intorno di cinquanta cubiti. [3] In quella superficie misurerai un tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei Santi. [4] Esso sarà la parte sacra del paese, sarà per i sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per servire il Signore: questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per il santuario. [5] Uno spazio di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza sarà il possesso dei leviti che servono nel tempio, con città dove abitare. [6] Come possesso poi della città assegnerete un tratto di cinquemila cubiti di larghezza per venticinquemila di lunghezza, parallelo alla parte assegnata al santuario: apparterrà a tutta la casa d’Israele. [7] Al principe sarà assegnato un possesso di qua e di là della parte sacra e del territorio della città, al fianco della parte sacra offerta e al fianco del territorio della città, a occidente fino all’estremità occidentale e a oriente fino al confine orientale, per una lunghezza uguale a ognuna delle parti, dal confine occidentale fino a quello orientale. [8] Questa sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così i miei prìncipi non opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la terra alla casa d’Israele, alle sue tribù. [9] Così dice il Signore Dio: Basta, prìncipi d’Israele, basta con le violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo. Oracolo del Signore Dio. [10] Abbiate bilance giuste, efa giusta, bat giusto. [11] L’efa e il bat saranno della medesima misura, in modo che il bat e l’efa contengano un decimo di homer; la loro misura sarà in relazione all’homer. [12] Il siclo sarà di venti ghera: venti sicli, venticinque sicli e quindici sicli saranno la vostra mina. [13] Questa sarà l’offerta che voi preleverete: un sesto di efa per ogni homer di frumento e un sesto di efaper ogni homer di orzo. [14] Norma per l’olio – che si misura con il bat – è un decimo di bat per ogni kor. Dieci bat corrispondono a un homer, perché dieci bat formano un homer. [15] Dal gregge, dai prati fertili d’Israele, una pecora ogni duecento. Questa sarà data per le oblazioni, per gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in espiazione per loro. Oracolo del Signore Dio. [16] Tutta la popolazione del paese dovrà prelevare quest’offerta per il principe d’Israele. [17] A carico del principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le libagioni nelle solennità, nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della casa d’Israele. Egli provvederà per il sacrificio per il peccato, l’oblazione, l’olocausto e il sacrificio di comunione per l’espiazione della casa d’Israele. [18] Così dice il Signore Dio: Il primo giorno del primo mese, prenderai un giovenco senza difetti e purificherai il santuario. [19] Il sacerdote prenderà il sangue della vittima del sacrificio per il peccato e lo metterà sugli stipiti del tempio e sui quattro angoli dello zoccolo dell’altare e sugli stipiti delle porte del cortile interno. [20] Lo stesso farà il sette del mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così purificherete il tempio. [21] Il quattordici del primo mese sarà per voi la Pasqua, festa d’una settimana di giorni: si mangerà pane azzimo. [22] In quel giorno il principe offrirà, per sé e per tutta la popolazione del paese, un giovenco in sacrificio per il peccato; [23] nei sette giorni della festa offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette giorni, e un capro in sacrificio per il peccato, ogni giorno. [24] In oblazione offrirà un’efa per giovenco e un’efa per montone, con un hin di olio per ogni efa. [25] Il quindici del settimo mese, alla festa, farà altrettanto per sette giorni, per i sacrifici per il peccato, per gli olocausti, le oblazioni e l’olio.

Ezechiele – Capitolo 46

[1] Così dice il Signore Dio: La porta del cortile interno rivolta a oriente rimarrà chiusa nei sei giorni di lavoro; sarà aperta il sabato e nei giorni del novilunio. [2] Il principe entrerà dal di fuori passando dal vestibolo della porta esterna e si fermerà presso lo stipite della porta, mentre i sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia della porta, poi uscirà e la porta non sarà chiusa fino al tramonto. [3] La popolazione del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio all’ingresso della porta, davanti al Signore. [4] L’olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato sarà di sei agnelli e un montone senza difetti. [5] Come oblazione offrirà un’efa per il montone, per gli agnelli quell’offerta che potrà dare; di olio un hin per ogni efa. [6] Nel giorno del novilunio offrirà un giovenco senza difetti, sei agnelli e un montone senza difetti; [7] in oblazione, un’efa per il giovenco e un’efa per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d’olio, un hin per ogni efa. [8] Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando per il vestibolo della porta e da esso uscirà. [9] Quando verrà la popolazione del paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati dalla porta di settentrione per adorare, usciranno dalla porta di mezzogiorno; quelli che saranno entrati dalla porta di mezzogiorno usciranno dalla porta di settentrione. Nessuno uscirà dalla porta da cui è entrato, ma uscirà da quella opposta. [10] Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano loro e uscirà come escono loro. [11] Nelle feste e nelle solennità l’oblazione sarà di un’efa per il giovenco e di un’efa per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l’olio sarà di un hin per ogniefa. [12] Quando il principe vorrà offrire spontaneamente al Signore un olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperta la porta rivolta a oriente e offrirà l’olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato; poi uscirà e la porta verrà chiusa appena sarà uscito. [13] Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un anno, senza difetti; l’offrirai ogni mattina. [14] Su di esso farai ogni mattina un’oblazione di un sesto di efa; di olio offrirai un terzo di hinper intridere il fior di farina: è un’oblazione al Signore, la legge dell’olocausto perenne. [15] Si offrirà dunque l’agnello, l’oblazione e l’olio, ogni mattina: è l’olocausto perenne. [16] Così dice il Signore Dio: Se il principe darà in dono a uno dei suoi figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come eredità. [17] Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono apparterrà al servo fino all’anno della liberazione, poi ritornerà al principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. [18] Il principe non prenderà niente dell’eredità del popolo, privandolo, con esazioni, del suo possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso». [19] Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco della porta, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, le quali guardavano a settentrione: ed ecco, all’estremità occidentale un posto riservato. [20]Mi disse: «Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici di riparazione e dei sacrifici per il peccato e dove cuoceranno le oblazioni, senza portarle fuori nel cortile esterno e correre il rischio di comunicare la consacrazione al popolo». [21] Mi condusse nel cortile esterno e mi fece passare presso i quattro angoli del cortile e a ciascun angolo del cortile vi era un cortile; [22] quindi ai quattro angoli del cortile vi erano quattro piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti di una stessa misura. [23]Un muro girava intorno a tutt’e quattro e dei fornelli erano costruiti in basso intorno al muro. [24] Egli mi disse: «Queste sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del popolo».

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