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[1] Ecco sui monti i passi d’un messaggero che annuncia la pace! Celebra le tue feste, Giuda, sciogli i tuoi voti, poiché il malvagio non passerà più su di te: egli è del tutto annientato. [2] Contro di te avanza un distruttore. «Monta la guardia alla fortezza, sorveglia le vie, cingi i tuoi fianchi, raccogli tutte le forze». [3] Infatti il Signore restaura il vanto di Giacobbe, rinnova il vanto d’Israele, anche se i briganti li hanno depredati e saccheggiano i loro tralci. [4] Lo scudo dei suoi prodi rosseggia, i guerrieri sono vestiti di scarlatto, come fuoco scintillano i carri di ferro pronti all’attacco, si brandiscono le lance. [5] Per le vie avanzano i carri, scorrazzano per le piazze, il loro aspetto è come di fiamma, guizzano come saette. [6] Si fa l’appello dei più coraggiosi, che accorrendo si urtano: essi si slanciano verso le mura, la copertura di scudi è formata. [7] Le porte dei fiumi si aprono, la reggia trema tutta. [8] La Signora è condotta in esilio, le sue ancelle gemono con voce come di colombe, percuotendosi il petto. [9] Ninive è sempre stata come una vasca piena d’acqua, ma ora le acque sfuggono. «Fermatevi! Fermatevi!», ma nessuno si volta. [10] «Saccheggiate l’argento, saccheggiate l’oro». Ci sono tesori infiniti, ammassi d’oggetti preziosi! [11] Devastazione, spoliazione, desolazione; cuori scoraggiati, ginocchia vacillanti, brividi ai fianchi, su tutti i volti il pallore. [12] Dov’è la tana dei leoni, il luogo dove venivano nutriti i leoncelli? Là si rifugiavano il leone, la leonessa e i leoncelli e nessuno li disturbava. [13] Il leone sbranava per i suoi piccoli, azzannava per le sue leonesse; riempiva i suoi covi di preda, le sue tane di rapina. [14] «Eccomi a te – oracolo del Signore degli eserciti –: manderò in fumo la tua moltitudine e la spada divorerà i tuoi leoncelli. Distruggerò dalla terra le tue prede, non si udrà più la voce dei tuoi messaggeri».